Edmondo Bruti Liberati: “I consiglieri Csm coinvolti nelle inchieste si devono dimettere”

Edmondo Bruti Liberati:

“Ci troviamo di fronte a una situazione inedita per la magistratura. Quello che è emerso è estremamente grave. Spero che i consiglieri del Csm coinvolti, in qualsiasi modo, in questa vicenda si dimettano”. Edmondo Bruti Liberati, ex procuratore di Milano, parla ad Huffpost dell’inchiesta della procura di Perugia, che sta sconvolgendo la magistratura italiana, tra un gruppo di lavoro e l’altro del congresso dei magistrati di Area Democratica per la giustizia, che all’interno del Csm riunisce Magistratura democratica e Movimento per la Giustizia. Il programma dell’iniziativa è stato modificato all’ultimo momento, dopo l’inchiesta sul pm romano Luca Palamara. A questa vicenda fanno riferimento molti dei relatori che si alternano nella sala di uno storico convento nel centro di Roma. Ma c’è un’altra questione che sta portando scompiglio nel mondo della magistratura. Il segretario generale di Area, Maria Cristina Ornano, l’ha menzionata nella chiusura della sua relazione: le affermazioni di Matteo Salvini contro i giudici che avrebbero – a suo dire – emesso decisioni contrarie rispetto alle sue leggi, a causa di loro convinzioni politiche. Bruti Liberati definisce quelle parole “attacchi rudi che creano tensione e mettono in dubbio l’imparzialità dei giudici”. Ma è sull’inchiesta sulle nomine che si sofferma di più perché, spiega, “quello che è emerso dagli atti dei pm perugini è un fatto inaccettabile”

Dottor Bruti Liberati, la magistratura si trova al centro di una vicenda giudiziaria enorme, con due pm indagati, un consigliere del Csm che si è dimesso e quattro autosospesi. Era mai successo prima?

 Ci troviamo di fronte a una situazione inedita in questa categoria. Quello che è emerso è un fatto grave. Consiglieri ed ex consiglieri del Csm si riunivano con un deputato, peraltro inquisito proprio nella procura dove lavorano alcuni degli indagati, per discutere della nomina del futuro procuratore di Roma. Contatti di questo genere sono gravi, inaccettabili.

L’inchiesta, per l’appunto, mette in luce rapporti non trasparenti tra politica e magistratura. In questi giorni è stato detto che, entro certi limiti, i contatti tra i parlamentari e i politici sono fisiologici. Lei cosa pensa?

Trovo normale che questi rapporti ci siano all’interno del Csm, quando si discute di temi giuridici o riforme. Ma nell’inchiesta si parla di contatti di tutt’altro genere. Poi c’è un’altra cosa che mi fa riflettere.

Cosa?

A quanto pare l’obiettivo delle persone coinvolte nell’inchiesta era trovare, per la procura di Roma, un nome che agisse in discontinuità con il dottor Giuseppe Pignatone (l’ex procuratore capo di Roma, andato in pensione per raggiunti limiti d’età l′8 maggio, ndr). Stiamo parlando di una persona che quando è arrivata a Roma ha portato aria nuova, sotto la sua guida sono state realizzate inchieste come quella su Mafia Capitale, perché ci sarebbe stato bisogno di una guida che portasse discontinuità?

Le vicende di questi giorni hanno riaperto il dibattito sulla riforma del Csm. Il governo propone un sorteggio, seppur solo nella prima fase. Sarebbe una soluzione appropriata?

Innanzitutto il sorteggio, anche se strutturato in due fasi, è contrario alla Costituzione, che dice che i togati del Csm devono essere eletti. In secondo luogo dobbiamo tener presente che si tratta di un ruolo importante, non solo onorifico né, tanto meno, solo di gestione. Non tutti sono in grado di svolgerlo o interessati a farlo. Il sorteggio potrebbe portare a sedere nell’organo di autogoverno della magistratura persone che non ne hanno l’attitudine.

Come si potrebbe agire per riformare il modo di elezione, secondo lei?

Guardi, le riforme che sono state fatte negli ultimi 20 anni hanno portato soltanto un peggioramento della situazione. Succede quando a modificare le leggi sono apprendisti stregoni. Credo che se intervenisse in questo momento, il cambiamento avverrebbe solo in peggio, non in meglio.

Nel dibattito che si è sviluppato in questi giorni si è parlato spesso del ruolo delle correnti all’interno della magistratura. Hanno davvero troppo potere?

Il problema non sono le correnti, i magistrati, come i cittadini, hanno idee diverse, campi d’interesse diversi, è normale che si associno. Il problema, come in questo caso, sono i singoli esponenti all’interno delle stesso correnti. In questo caso, ad esempio, Unicost (la corrente cui appartengono Palamara e il consigliere dimissionario Spina, ndr) ha avuto un comportamento corretto, prendendo una posizione netta nei confronti dei suoi esponenti coinvolti nell’inchiesta.

Le vicende giudiziarie di questi giorni hanno inevitabilmente creato una macchia nella categoria. Come potrà, ora, riacquistare credibilità agli occhi dei cittadini?

E’ importante che le istituzioni ora sappiano reagire. Il Csm mi sembra abbia preso una posizione chiara, giusta. Quello che spero ora è che i quattro togati che si sono autosospesi abbiano senso di responsabilità e si dimettano, per salvaguardare l’istituzione e la categoria. Per il resto, i magistrati sono uomini e anche tra loro c’è chi sbaglia.

C’è un’altra questione che sta coinvolgendo la sua categoria in questi ultimi giorni. Mi riferisco alle affermazioni di Matteo Salvini. Ha puntato il dito contro alcune decisioni di giudici ‘colpevoli’ di avere espresso – in altre sedi – posizioni critiche nei confronti delle sue politiche..

Non è la prima volta che il ministro dell’Interno attacca in termini rudi la magistratura. Questa volta si è andati oltre: sembra che si voglia attuare una vera e propria schedatura. E’ del tutto normale che un giudice abbia delle sue idee sulla società e che, come in questo caso, le esprima nei luoghi adeguati. Ma ciò non macchia l’imparzialità del loro giudizio. Certamente, però, attacchi di questo tipo generano tensione tra politica e magistratura. Tensione che non deve far venir meno un punto fermo: le decisioni dei giudici possono far discutere, certo, ma la magistratura è un organo indipendente. Anche dalla politica.

Rif: https://www.huffingtonpost.it/entry/edmondo-bruti-liberati-i-consiglieri-csm-coinvolti-nelle-inchieste-si-devono-dimettere_it_5cfa8604e4b045133e607ac9

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