Bufera giudiziaria su tribunale civile di Spoleto, un altro giudice indagato

Bufera giudiziaria su tribunale civile di Spoleto, un altro giudice indagato

n altro giudice, dopo Tommaso Sdogati indagato per corruzione, un altro magistrato, Simone Salcerini, tifernate, è finito nell’inchiesta della procura della Repubblica di Firenze. Non si placa, dunque la bufera, sul tribunale civile di Spoleto e dopo uno di giudici, ne arriva un altro nel registro degli indagati.

Il magistrato è delegato fallimentare del tribunale della Città del Festival dei due mondi, a lui è stato consegnato un avviso a comparire la prossima settimana a Firenze. Lo ricordiamo, su eventuali reati della magistratura dell’Umbria indaga la procura del capoluogo toscano.

E’ il quotidiano La Nazione a parlarne stamani dove si riferisce di una ipotesi di abuso di ufficio in relazione alla nomina dell’avvocato Bertoldi – agli arresti domiciliari insieme alla collega Nicoletta Pompei – come delegato alle vendite che sarebbe arrivata grazi eall’interessamento di Tommaso Sdogati.

La decisione è arrivata a seguito dell’interrogatorio di Sdogati che è stato sospeso per due mesi dalle sue funzioni dal Giudice per le indagini preliminari di Firenze. Questo per i gravi indizi di colpevolezza riguardo alla corruzione in attivi giudiziari e il rischio di reiterazione di reato.

Nei giorni scorsi – riferisce la TGR dell’Umbria – la Procura di Firenze ha acquisito anche l’elenco dei delegati alle vendite immobiliari dove sarebbe stato inserito il compiacente Bertoldi scoprendo che era stato sbarrato un altro nome di un professionista per inserire proprio quello del legale tuderte.

Sostituzione che, secondo l’accusa, sarebbe stata eseguita dal giudice Salcerini

Toghe nella bufera, indagato il giudice Simone Salcerini

La procura di Firenze gli contesta l’abuso d’ufficio. Ne dà notizia la Nazione di Firenze

Anche il giudice Simone Salcerini, per molti anni giudice del nostro tribunale e attualmente delegato alla Fallimentare del tribunale di Spoleto, è finito nella bufera scatenata dall’indagine per corruzione sul collega Tommaso Sdogati e sugli avvocati Nicoletta Pompei e Mauro Bertoldi (entrambi agli arresti domiciliari per corruzione e traffico di influenze). Il pm Luca Tescaroli, procuratore aggiunto di Firenze, gli ha notificato un invito a comparire per la prossima settimana con l’ipotesi di abuso d’ufficio.

La decisione degli inquirenti su Salcerini arriva dopo l’interrogatorio di Sdogati davanti al gip che l’ha sospeso dalle funzioni per due mesi ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per la corruzione in atti giudiziari e il pericolo di reiterazione del reato
Intanto il tribunale del Riesame di Firenze ha fissato al 15 gennaio l’udienza per discutere la revoca dei domiciliari sollecitata dagli avvocati Guido Rondoni e Roberto Erasti per la Pompei mentre gli stessi legali sono al lavoro per presentare appello contro il provvedimento di interdizione nei confronti di Sdogati. Quest’ultimo potrebbe chiedere autonomamente il trasferimento in un’altra sede. Dopo la procura infatti è atteso l’avvio dell’azione disciplinare da parte del Csm. Nei prossimi giorni si muoverà anche la Sezione disciplinare dell’Ordine degli avvocati di Perugia.

Rif:https://www.informarezzo.com/new/index.php/2020/01/12/toghe-nella-bufera-indagato-il-giudice-simone-salcerini/

Caso Sdogati, un altro giudice di Spoleto indagato per abuso d’ufficio

Non solo Tommaso Sdogati. Anche un altro magistrato, il giudice Simone Salcerini, delegato alla sezione Fallimentare del tribunale di Spoleto, sarebbe indagato nell’ambito dell’inchiesta della procura di Fieenze che, oltre a Sdogati, ha coinvolto anche gli avvocati Nicoletta Pompei e Mauro Bertoldi (finiti ai domiciliari per corruzione e traffico di influenze). Lo riporta La Nazione.

Invito a comparire Secondo quanto riporta il quotidiano, il pm Luca Tescaroli ha notificato a Salcerini, originario di Città di Castello, un invito a comparire per la prossima settimana con l’ipotesi di abuso d’ufficio, in relazione alla nomina di Bertoldi, quale delegato alle vendite, dopo le presunte pressioni del collega. La decisione degli inquirenti su Salcerini arriva dopo l’interrogatorio di Sdogati davanti al gip. Il difensore di Salcerini, Stefano Campanello, contattato da Umbria24, non rilascia dichiarazioni fino a martedì, quando il suo assistito sarà sentito dalla Procura.

Rif: https://www.umbria24.it/cronaca/caso-sdogati-un-altro-giudice-di-spoleto-indagato-per-abuso-dufficio

Corruzione al Tribunale civile di Spoleto, il caso si allarga coinvolgendo il Giudice Salcerini

Corruzione al Tribunale civile di Spoleto, il caso si allarga

Si allarga l’inchiesta condotta dalla Procura di Firenze sulla presunta corruzione al Tribunale civile di Spoleto. A seguito dell’interrogatorio del giudice Tommaso Sdogati, indagato sul caso della presunta corruzione che ha coinvolto anche gli avvocati Nicoletta Pompei e Mauro Bertoldi (entrambi agli arresti domiciliari) gli inquirenti fiorentini hanno iscritto nel registro degli indagati anche il giudice Simone Salcerini, originario di Città di Castello, delegato fallimentare del Tribunale di Spoleto.

Al giudice Salcerini il pm fiorentino Luca Tescaroli ha fatto notificare un invito a comparire per la prossima settimana, per rispondere dell’ipotesi di abuso d’ufficio, relativa alla nomina dell’avvocato Bertoldi a delegato alle vendite, che sarebbe stata effettuata sulla base di pressioni del collega. Scenario, questo, che sarebbe emerso proprio durante l’interrogatorio del giudice Sdogati davanti al gip.

Una ricostruzione, quella fatta da Sdogati, sulla quale Salcerini potrà fornire la propria versione ai magistrati fiorentini che indagano sul caso che ha investito il Tribunale di Spoleto.

Toghe nella bufera, indagato un altro giudice (Salcerini)

Tribunale (foto d'archivio)

La procura di Firenze contesta l’abuso d’ufficio a Salcerini. Le “pressioni“ del collega Sdogati per nominare l’avvocato Bertoldi

Perugia, 12 gennaio 2020 –  Anche il giudice Simone Salcerini, Delegato alla Fallimentare del tribunale di Spoleto – originario di Città di Castello e un passato tra Torino e Arezzo – è finito nella bufera scatenata dall’indagine per corruzione sul collega Tommaso Sdogati e sugli avvocati Nicoletta Pompei e Mauro Bertoldi (entrambi agli arresti domiciliari per corruzione e traffico di influenze).
Il pm Luca Tescaroli, Aggiunto di Firenze, gli ha notificato un invito a comparire per la prossima settimana con l’ipotesi di abuso d’ufficio, in relazione alla nomina di Bertoldi, quale delegato alle vendite, dopo le pressioni del collega.

La decisione degli inquirenti su Salcerini arriva dopo l’interrogatorio di Sdogati davanti al gip che l’ha sospeso dalle funzioni per due mesi ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per la corruzione in atti giudiziari e il pericolo di reiterazione del reato: se al lavoro potrebbe avvantaggiare nuovamente la compagna avvocato e il suo socio di studio. Il giovane magistrato, al suo primo incarico dopo l’uditorato svolto a Perugia, ha ammesso di aver chiesto al collega Salcerini di nominare Bertoldi. Nei giorni scorsi la procura di Firenze ha acquisito anche l’elenco dei delegati alle vendite del tribunale in cui, in una riga, compare sbarrato il nominativo di un professionista sostituito con quello di Bertoldi. C’è inoltre il sospetto che poco prima delle ordinanze di custodia cautelare del dicembre scorso all’avvocato sia stato affidato un altro incarico, oltre a quello del 9 ottobre scorso.
Tutte questioni che potrebbero essere chieste allo stesso Salcerini.
 

Al gip Sdogati “ha dichiarato di aver parlato due sole volte con il giudice Salcerini segnalandogli l’iscrizione di Bertoldi nelle liste dei delegati ma ha negato d aver effettuato qualsivoglia pressione sul medesimo”.
«Gli ho detto “Simò senti l’hai fatta quella – io non mi ricordo se ho detto cosa o cosina – cosa?“, perché lui mi aveva detto che c’avrebbe avuto da dare delle deleghe”.
L’interessamento di Sdogati su Salcerini è del 9 settembre scorso, esattamente un mese dopo a Bertoldi arriva via pec la nomina per la vendita di un immobile a Todi. Sdogati sapeva, secondo l’accusa, che i proventi degli incarichi sarebbero stati divisi a metà tra la Pompei e Bertoldi.
” … fino alla morte, per dirti che anche se non vieni più in ufficio … quando me pagano è a metà”, diceva, intercettato, Bertoldi alla Pompei.
Una circostanza che Sdogati dice di non sapersi spiegare. “Le anticipo la domanda che avrei fatto all’avvocato Pompei, dice “perché dividono a metà… perché questa metà doveva durare tutta la vita?”, chiede Pezzuto.
Sdogati: “Ah, questo no, la lettura di questa cosa tra de loro non gliela so dà…”.
Sdogati non ha saputo nemmeno spiegare perché, durante le intercettazioni la Pompei gli dice “ ma lo sai che serve anche per noi, no!… cioè sempre una cosa in più “.
“La spiegazione di tale espressione fornita da Sdogati – dice Pezzuto – non è assolutamente convincente. L’indagato sostiene infatti che “ serve anche per noi “ intende per lei e per il collega di studio.
Intanto il tribunale del Riesame di Firenze ha fissato al 15 gennaio l’udienza per discutere la revoca dei domiciliari sollecitata dagli avvocati Guido Rondoni e Roberto Erasti per la Pompei mentre gli stessi legali sono al lavoro per presentare appello contro il provvedimento di interdizione nei confronti di Sdogati. Quest’ultimo potrebbe chiedere autonomamente il trasferimento in un’altra sede. Dopo la procura infatti è atteso l’avvio dell’azione disciplinare da parte del Csm. Nei prossimi giorni si muoverà anche la Sezione disciplinare dell’Ordine degli avvocati di Perugia.
 

Rif:https://www.lanazione.it/umbria/cronaca/giudice-indagato-1.4975694