Se esistesse ancora il premio Stalin (che temo sia stato abolito nel 1956) l’edizione del 2020 avrebbe un vincitore sicuro: il Csm.Cioè l’organo di autogoverno della magistratura, presieduto dal presidente della Repubblica. Il Csm ha celebrato in un tempo brevissimo, e quindi battendo ogni record di rapidità, il processo disciplinare a Luca Palamara, che in passato è stato uno degli dei della magistratura italiana: lo ha svolto senza accettare i testimoni a difesa, senza prove, fondandosi su pochissime intercettazioni ottenute coi Trojan (sono state accettate solo le intercettazioni illegali), negando ogni diritto della difesa e rifiutandosi di svolgere una inchiesta su ciò che Palamara ha denunciato, e cioè un sistema corrotto che domina la magistratura, ne stabilisce le gerarchie, determina la distribuzione dei poteri e – purtroppo – anche l’esito di molti processi, facendo strame dei diritti degli imputati e dell’esigenza di diritto e verità.
Mese: Novembre 2020
Processo “Favori e giustizia”. Nuove accuse di corruzione contro il pm Emilio Arnesano
La Procura di Potenza ha rimodulato il capo d’imputazione principale di corruzione in atti giudiziari, riguardante i rapporti tra il magistrato salentino e l’ex Direttore dell’Asl Ottavio Narracci.
La Procura di Potenza presenta una modifica del capo d’imputazione, nel processo “Favori e Giustizia”. Non solo, poiché il pm Anna Gloria Piccininni dinanzi ai giudici in composizione collegiale, come già accaduto nel gennaio scorso, ha chiesto di acquisire altri documenti e di procedere alla trascrizione di alcune telefonate, prima di poter dare il via alla requisitoria. Su questa seconda questione avanzata dalla Procura, i giudici si sono riservati e decideranno nell’udienza del 13 novembre prossimo, poichè il collegio difensivo ha chiesto un termine a difesa.
La discussione dovrebbe prendere il via, tra il 17 ed il 20 novembre.
La modifica del capo d’imputazione
Il pm potentino ha rimodulato il capo d’imputazione principale di corruzione in atti giudiziari, in cui si soffermava sul rapporto del pubblico ministero Emilio Arnesano con il Direttore dell’Asl Ottavio Narracci e sugli aiuti giudiziari “garantiti” dal pm, anche grazie all’intermediazione del dirigente medico Carlo Siciliano.
Secondo quanto sostiene la Procura di Potenza, Ottavio Narracci avrebbe procurato ad un amico del pm Emilio Arnesano, un’assunzione presso un’azienda con un contratto a tempo indeterminato e rinnovato di volta in volta alla scadenza, complessivamente per 18 mesi, fino al 20 novembre del 2018.
Le altre accuse
Non solo, poiché la Procura potentina contesta anche gli aiuti giudiziari di Arnesano ad un urologo, in cambio della fornitura di pastiglie di Viagra.
Dopo avergli consegnato la scatola ed essersi impegnato a trovare altre pastiglie ritenute più efficaci, il medico avrebbe chiesto ad Arnesano di interessarsi ad un procedimento che coinvolgeva una persona a lui vicina, come aveva “promesso” fare.
Il magistrato garantiva di partecipare all’udienza preliminare e in secondo luogo di richiedere al gip – che doveva decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm titolare dell’inchiesta – di emettere una sentenza di non luogo a procedere.
Gli imputati
Ricordiamo che il pm aveva già rimodulato nel corso di un’udienza del luglio del 2019, il capo d’imputazione principale di corruzione in atti giudiziari, incentrato sui rapporti di Emilio Arnesano, 63 anni di Carmiano, con l’oramai ex Direttore dell’Asl Ottavio Narracci, 60 anni di Fasano e i dirigenti medici Carlo Siciliano, 63 anni di Lecce e Giorgio Trianni, 67 anni di Gallipoli.
Gli imputati sono assistiti dagli avvocati: Amilcare Tana, Renata Minafra, Luigi Covella, Luigi, Alberto ed Arcangelo Corvaglia, Gabriele Valentini, Ladislao Massari, Antonio Savoia, Nicola Buccico del Foro di Matera, Cesare Palcanica del Foro di Roma, Giangregorio De Pascalis del Foro di Trani.
rif:https://www.leccenews24.it/cronaca/processo-favori-e-giustizia-nuove-accuse-di-corruzione.htm
Magistrati arrestati, chieste per Nardi la condanna a 19 anni e 10 mesi e la confisca di 3 milioni di euro
La Procura di Lecce ha chiesto 19 anni e 10 mesi di reclusione per l’ex gip di Trani, Michele Nardi, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari e al falso. La richiesta è stata avanzata poco fa davanti ai giudici della seconda sezione penale dai pm Roberta Licci e Alessandro Prontera. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2014 e il 2018.
rif:https://bari.repubblica.it/cronaca/2020/11/11/news/richiesta_condanna_nardi-274009480/
CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI: SARANNO GIUDICATI IN ABBREVIATO IL GIUDICE CANALI E IL COLLABORATORE D’AMICO
Corruzione, condannata a otto anni e sei mesi l’ex giudice Saguto
PALERMO – L‘ex presidente della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto, è stata condannata a otto anni e sei mesi di carcere al processo di Caltanissetta sulla gestione dei beni confiscati alla mafia. L’ex magistrato, secondo l’accusa, sarebbe stata al centro di un sistema corrotto che avrebbe gestito in maniera illecita i beni sequestrati a Cosa nostra. Il dispositivo della sentenza è stato appena pronunciato nell’aula bunker di Caltanissetta. Per Saguto i pubblici ministeri Maurizio Bonaccorso e Claudia Pasciuti avevano chiesto 15 anni e quattro mesi. Condannato anche l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, amministratore giudiziario, a sette anni e mezzo.