Indagato Patroni Griffi. E spunta il solito Amara

Finora il Consiglio di Stato, il tempio della giustizia amministrativa, era rimasto ai margini del gorgo di veleni che ruota intorno all’avvocato Piero Amara, il legale siciliano divenuto la «gola profonda» di almeno tre Procure della Repubblica. Un magistrato contabile era finito sotto accusa, ma i vertici non erano stati chiamati in causa. Ieri a colmare la mancanza arriva lo scoop del Domani che racconta come nel mirino delle rivelazioni di Amara sia finito anche il massimo rappresentante del Consiglio di Stato: il primo presidente, Filippo Patroni Griffi, che si ritrova indagato dalla Procura di Roma per induzione indebita.

Come spesso accade, c’è di mezzo una gentile signora cara all’alto magistrato: Giada Giraldi, una amica che Patroni Griffi fa assumere in una azienda controllata da Amara, la Dagi srl. Stipendio, quattromila euro. Sarebbe solo una cortesia, magari un po’ irrituale, se di mezzo non ci fossero le cause che nello stesso periodo approdano sulla scrivania di Patroni Griffi – che allora presiedeva la quarta sezione del Consiglio – e che riguardavano la Exitone, una azienda assistita proprio da Amara.

Davanti alle notizie di stampa, ieri dagli ambienti del Consiglio di Stato si fa presente che in realtà Patroni Griffi prese una decisione contraria alla azienda di Amara, la Exitone, ribaltando un provvedimento assunto dal giudice Riccardo Virgilio, già finito nella rete. Ma il risultato non cambia, la posizione di Patroni Griffi sembra traballare, anche perché a fare da tramite tra lui e Amara sarebbe stato l’imprenditore Fabrizio Centofanti, già salito alle cronache come amico di Luca Palamara e (secondo le accuse) finanziatore di alcune sue spese.

In attesa degli sviluppi dell’indagine, l’inchiesta su Patroni Griffi sembra confermare quanto si ipotizza da tempo: e cioè che i verbali resi in segreto da Piero Amara e tuttora coperti da segreto istruttorio, sono ormai in circolazione in tutta Italia, nelle mani di diverse procure, e costituiscono un tesoretto di rivelazioni pronte a deflagrare. Secondo gli atti depositati dalla Procura di Perugia, che ha ricevuto anche lei una parte dei verbali di Amara, sebbene coperti da ampi omissis, gli interrogatori cruciali dell’avvocato siciliano sono stati resi in più riprese a Milano, davanti al sostituto procuratore Paolo Storari, nell’ambito di un procedimento penale aperto già dal 2017. In questo contesto, nell’autunno 2019 Storari interroga Amara per quattro volte di fila: il 18 e 24 novembre, poi il 5 e il 16 dicembre. Il 29 gennaio successivo, i vertici della Procura trasmettono una parte delle dichiarazioni di Amara a Fabio De Pasquale, procuratore aggiunto del processo Eni: in mezzo agli omissis ci sono le accuse lanciate da Amara contro il presidente del tribunale che celebra il processo, Marco Tremolada. De Pasquale, che teme che Tremolada intenda assolvere i vertici di Eni, cerca invano di fare entrare i verbali di Amara nel processo. A quel punto il fascicolo, come era doveroso, viene trasmesso alla Procura di Brescia che archivia tutto: quelli di Amara contro Tremolada sono veleni senza sostanza.

Ma di nomi, nei verbali raccolti da Storari, ce ne sono molti altri. I termini massimi per le indagini preliminari sono scaduti da tempo, e quali siano le intenzioni del pm milanese per chiudere l’inchiesta non si sa. Ma intanto i verbali inviati per competenza qua e là per l’Italia sono oggetto di una sorta di gossip giudiziario, sul loro contenuto e sulle persone che vi vengono chiamate in causa circolano voci incontrollate e incontrollabili. Pare che circolino anche copie anonime, forse apocrife. Ieri si apprende che uno dei nomi finora coperti da omissis era Patroni Griffi. Chi sarà il prossimo?

Rif: https://www.ilgiornale.it/news/politica/indagato-patroni-griffi-e-spunta-solito-amara-1941431.html

Consiglio di Stato, “indagato il presidente Patroni Griffi per induzione indebita. Per i pm ha fatto pressioni per favorire un’amica”

Consiglio di Stato, “indagato il presidente Patroni Griffi per induzione indebita. Per i pm ha fatto pressioni per favorire un’amica”

l quotidiano ‘Domani’ riferisce dell’iscrizione del registro degli indagati dell’ex ministro del governo Monti da parte della Procura di Roma. Secondo l’accusa, avrebbe indotto l’avvocato Piero Amara (indagato con la stessa ipotesi di reato) a non licenziare Giada Giraldi, sua amica.

Indagato per induzione indebita ‘a dare o promettere utilità’”. È questa l’accusa con cui Filippo Patroni Griffi, presidente del Consiglio di Stato, è stato iscritto dalla procura di Roma nel registro degli indagati. La notizia viene riportata dal quotidiano il Domani, in cui si legge che l’ex ministro del governo Monti, capo del più importante organo della giustizia amministrativa, nel 2017, quando era presidente della quarta sezione di palazzo Spada, avrebbe indotto l’avvocato Piero Amara(indagato con la stessa ipotesi di reato) a non licenziare Giada Giraldi, un’amica dell’alto magistrato. Esperta in relazioni istituzionali – si legge sul quotidiano – Giraldi sarebbe stata assunta tempo prima in un’azienda di Amara, la Da.gi srl. Amara le avrebbe fatto un contratto da circa 4-5mila euro al mese, dopo una raccomandazione arrivata da un suo socio in affari, Fabrizio Centofanti,imprenditore finito sui giornali celebre perché accusato di aver corrotto il pm Luca Palamara. Secondo i pm, però, sarebbe stato proprio Patroni Griffi a sollecitare Centofanti (al tempo socio di Amara) affinché trovasse un posto di lavoro alla ragazza”.

Rif: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/04/23/consiglio-di-stato-indagato-il-presidente-patroni-griffi-per-induzione-indebita-per-i-pm-ha-fatto-pressioni-per-favorire-unamica/6175237/

Magistratura, l’alta toga Patroni Griffi indagata: “Ha favorito un’amica”, duro colpo al Consiglio di Stato

Pure Palazzo Spada – sede autorevole del Consiglio di Stato – rischia di finire sotto i riflettori per una vicenda che riguarda in prima persona uno dei suoi vertici. Notizia di qualche giorno fa è quella che riguarda l’iscrizione nel registro degli indagati, da parte dei pm della Procura di Roma, proprio del presidente dell’organo costituzionale (il più importante della giustizia amministrativa), Filippo Patroni Griffi. Il caso, riportato dal quotidiano Domani, vede l’alto magistrato ed ex ministro della Pubblica amministrazione del governo Monti «indagato per induzione indebita “a dare o promettere utilità”» nei confronti di una donna, sua conoscente.

rif: https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/27007595/magistratura-alta-toga-patroni-griffi-indagata-favorito-amica-duro-colpo-consiglio-stato.html