Borsellino, pg Fuzio scrive a Fiammetta. La figlia del giudice: “Lettera vergognosa. L’ultimo affronto da parte dello Stato”

Borsellino, pg Fuzio scrive a Fiammetta. La figlia del giudice: “Lettera vergognosa. L’ultimo affronto da parte dello Stato”

L’ormai ex pg, dice la figlia del magistrato assassinato, “sostiene di non avere avuto il tempo di occuparsi di questa vicenda perché era impegnato in altre vicende giudiziarie. Quali lo abbiamo scoperto in queste ultime settimane, perché era occupato a pilotare con Luca Palamara le nomine dei procuratori di Roma”. Il capo della polizia: “Se qualcuno di noi ha sbagliato deve pagare”

Una lettera “che vengono i brividi a leggerla”. È quella inviata dalll’ormai ex procuratore generale della Cassazione, Riccardo Fuzio, a Fiammetta Bosellino. La figlia del giudice ucciso il 19 luglio del 1992, in un’intervista al Quotidiano del Sud, parla di una missiva firmata da Fuzio, alla vigilia del ventisettesimo anniversario dellastrage di via D’Amelio, che le è stata inviata ieri e la definisce: “L’ultimo affronto, da parte di uno Stato che non ha mai voluto fare niente per individuare i veri colpevoli del depistaggio sulla morte di mio padre”.

Una lettera, continua Borsellino, “che vengono i brividi a leggerla, che mi indigna e che indignerebbe anche mio padre e tutti i magistrati che fanno e che hanno fatto il loro dovere”. L’ex procuratore Fuzio le ha scritto una missiva “incredibile e vergognosa, nella quale dice di non essere riuscito a far nulla per avviare una indagine per l’azione disciplinare nei confronti dei magistrati coinvolti nell’inchiesta sul depistaggio, indagati dalle procure di Messina. Una indagine che avrebbe dovuto portare ad individuare i magistrati responsabili del depistaggio”.

Fuzio, prosegue Fiammetta Borsellino, “sostiene di non avere avuto il tempo di occuparsi di questa vicenda perché era impegnato in altre vicende giudiziarie. Quali lo abbiamo scoperto in queste ultime settimane, perché era occupato a pilotare con Luca Palamara le nomine dei procuratori di Roma, Torino ed altre procure. Una vera e propria indecenza, si è consumato da solo”.
Allo Stato, la figlia di Paolo Borsellino chiede: “Semplicemente di fare il proprio dovere. Questa è una storia molta amara, se ognuno avesse fatto il proprio dovere, di non girarsi dall’altra parte, non avremmo magistrati indagati e poliziotti indagati. Semplicemente fare il proprio dovere dare un contributo di onestà da parte delle istituzioni”. Dopo essere stato intercettato mentre parlava con Palamara, raccontandogli dettagli dell’inchiesta aperta a Perugia, Fuzio ha deciso di chiedere la pensione anticipata. Prima avrebbe dovuto lasciare la magistratura a novembre, poi nei giorni scorsi, ha chiesto di andare a riposo dalla prossima settimana.

La figlia del giudice ucciso esattamente 27 anni fa ha anche attaccato la commissione Antimafia. “Strumentalizzano ai fini mediatici, desecretando gli atti del Csm e della stessa Commissione antimafia. Una vergogna. Oggi, anzi ieri – dice – molti si pavoneggiano di avere desecretato quegli atti. Loro, (Commissione antimafia e Parlamento ndr) puntano agli anniversari per fare vedere che lavorano. Loro, il Csm e la Commissione antimafia, lo fanno il 19 luglio nell’anniversario della morte di mio padre e degli uomini della sua scorta e hanno il sapore della strumentalizzazione mediatica”. Il riferimento è per la desecretazione degli audio con le audizioni di Borsellino all’Antimafia tra il 1984 e il 1991.

“Le parole di Fiammetta Borsellino sono per me fonte di riflessione ed uno stimolo forte e deciso che accolgo in pieno. La commissione Antimafia sta desecretando il materiale in suo possesso e continuerà a farlo, senza tentennamenti”, dice Nicola Morra, presidente di palazzo San Macuto. “Ci auguriamo che anche i materiali della commissione stragi, la cui desecretazione non dipende dall’Antimafia, possano diventare patrimonio dei cittadini, così come quelli gestiti da altre istituzioni – continua- Il rispetto dell’immenso dolore dei familiari delle vittime è per me principio inamovibile. In qualità di presidente della commissione ed interpretando lo spirito di abnegazione di tutta la commissione lavoreremo per trovare la verità e non per un titolo di giornale”.

In occasione del 27esimo anniversario della strage, il capo della polizia Franco Gabrielli si è espresso sui tre poliziotti attualmente a giudizio per il depistaggio: “Se tra di noi qualcuno ha sbagliato, se qualcuno ha tradito per ansia da prestazione o peroscuri progetti, siamo i primi a pretendere la verità. E non ci si pari dietro a chi non più parlare e a scorciatoie. Non vogliamo verità di comodo”.  A Caltanissetta tre poliziotti sono imputati per calunnia aggravata dall’aver favorito la mafia.Parlando con i cronisti alla fine della cerimonia, Gabrielli ha aggiunto: “Chi sbaglia portando la divisa sbaglia due volte, come cittadino e perché tradisce quel credito che i cittadini ripongono in noi. Non vogliamo agnelli sacrificali e che non si pratichi lo spot tutti responsabili e nessuno responsabile, lo dobbiamo ai familiari delle vittime e a poliziotti che lavorano sul territorio”.

Rif: https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/19/borsellino-pg-fuzio-scrive-a-fiammetta-la-figlia-del-giudice-lettera-vergognosa-lultimo-affronto-da-parte-dello-stato/5336658/

PG Fuzio, contro di me accuse ingiuste

Tutelo serenità mio ufficio e posso difendermi”,spiegando addio

 © ANSA

(ANSA) – ROMA, 13 LUG – “Ritengo necessario tutelare, con immediatezza, le delicate funzioni istituzionali affidate alla Procura Generale e la serena funzionalità dell’intero Ufficio senza recare al contempo pregiudizio alla necessità di difendermi, con piena libertà di azione e libero da ogni dovere istituzionale che mi deriva dalla carica, dalle ingiuste accuse che da più fronti in queste ultime settimane mi vengono mosse”.
    Così il Pg della Cassazione Riccardo Fuzio, interpellato dall’ANSA chiarisce la sua decisione di anticipare il suo addio alla magistratura annunciato con una nota.

Rif: http://www.ansa.it/lazio/notizie/2019/07/13/pg-fuzio-contro-di-me-accuse-ingiuste_65864acc-a581-4577-8fba-ecf524fa7a41.html

Caso Palamara, il procuratore generale Fuzio anticipa le dimissioni

Il procuratore generale della Cassazione aveva comunicato l’intenzione del pensionamento anticipato, previsto a novembre. In queste ore la decisione di lasciare la magistratura il prossimo 21 luglio

La notizia è stata confermata dall’avvocato Grazia Volo, il suo legale. Il pg, indagato a Perugia per rivelazione di segreto d’ufficio, dopo la conversazione intercettata dal trojan inserito nel cellulare di Luca Palamara, aveva comunicato l’intenzione di andare in pensione il 20 novembre, con un anno di anticipo.

Secondo quanto riportato da La Stampa, Fuzio lascia con “rammarico”, dopo aver constatato che “non sussistono le condizioni interne per garantire la piena funzionalità della Procura generale” della Cassazione. La sua decisione è stata comunicata al Consiglio Superiore della Magistratura, al ministero di Giustizia e ai colleghi della Procura generale.

Fuzio era stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Perugia, lo stesso ufficio che sta conducendo l’inchiesta su Palamara per corruzione. Per il procuratore generale, il reato di rivelazione di segreto d’ufficio si riferirebbe all’incontro tra l’alto magistrato e il pm romano.

Rif: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/caso-palamara-procuratore-generale-fuzio-anticipa-dimissioni-1725786.html

Caos procure, Fuzio anticipa le dimissioni: “Impossibile garantire funzionalità della procura generale della Cassazione

Caos procure, Fuzio anticipa le dimissioni: “Impossibile garantire funzionalità della procura generale della Cassazione”

l 4 luglio il magistrato aveva comunicato a Sergio Mattarella la decisione di andare in riposo anticipato. Un passo indietro dopo le polemiche seguite alla pubblicazione dell’intercettazione tra lui e il pm Luca Palamara, indagato per corruzione. Sarebbe dovuto restare sino al 20 novembre, ma lascerà il 21 luglio. Il legale: “Poi potrà esprimere il proprio pensiero sulla intera vicenda

Riccardo Fuzio anticipa la sua uscita dalla magistratura. Il procuratore generale della Cassazione doveva restare sino al 20 novembre, ma lascerà tra una settimana, il 21 luglio. Lo fa con “rammarico”, dopo aver constatato che “non sussistono le condizioni interne per garantire la piena funzionalità della Procura generale” della Cassazione. La decisione è stata comunicata due giorni fa al Csm, al Ministero della Giustizia e ai colleghi della Procura generale.

Caos Csm, il pg di Cassazione Riccardo Fuzio indagato per rivelazione di segreto d’ufficio a Palamara

Il 4 luglio scorso Fuzio aveva comunicato al Capo dello Stato la sua decisione di andare in collocamento a riposo anticipato. Un passo indietro, apprezzato da Sergio Mattarella, dopo le polemiche seguite alla pubblicazione dell’intercettazione di un colloquio tra lui e il pm romano Luca Palamara, indagato a Perugia per corruzione. Il Comitato di presidenza del Csm, di cui Fuzio è componente di diritto, gli aveva chiesto però di restare il tempo necessario alla nomina del suo successore.
Le ragioni per cui tutto questo non è più possibile sono spiegate in un comunicato diffuso dall’avvocato Grazia Volo, che assiste Fuzio nel procedimento che gli è stato intanto aperto a Perugia per rivelazione del segreto d’ufficio.

Caos Csm, procuratore generale Fuzio chiede riposo anticipato. Ultimo atto: azione disciplinare contro Ferri (Pd)

“Il Procuratore generale Fuzio aveva aderito all’invito di garantire la continuità delle attribuzioni assegnate all’ufficio della Procura Generale fino alla data del 20 novembre 2019”. Ma “nella giornata dell’11 luglio 2019, avendo constatato che, nonostante la vicinanza della gran parte dei magistrati dell’Ufficio, non sussistono le condizioni interne per garantire la piena funzionalità dell’Ufficio della Procura Generale nel rispetto dei criteri organizzativi, ha modificato la precedente decorrenza e, con rammarico, ha chiesto di essere collocato a riposo anticipatamente dal 21 luglio 2019″.

Luca Palamara, collegio disciplinare del Csm ha sospeso il pm dalle funzioni e dallo stipendio

“Ancora un atto per spirito di servizio per poi poter liberamente esprimere il proprio pensiero sulla intera vicenda”, si legge ancora nella nota diffusa dall’avvocato Volo. “Solo così – aggiunge la nota – si affronterà il nodo della esclusiva titolarità della azione disciplinare”.

Rif: https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/13/caos-procure-fuzio-anticipa-le-dimissioni-impossibile-garantire-funzionalita-della-procura-generale-della-cassazione/5320888/

Caos Procure, il pg Fuzio anticipa le dimissioni

Il pg Riccardo Fuzio (ImagoE)

Doveva restare fino al 20 novembre, lascerà fra una settimana. “Contro di me accuse ingiuste”. Il procuratore generale della Cassazione è indagato a Perugia per rivelazione di segreto d’ufficio

Roma, 13 luglio 2019 – Il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio anticipa la sua uscita dalla magistratura tra pochi giorni: doveva restare sino al 20 novembre, lascerà tra una settimana, il 21 luglio. Lo fa con “rammarico”, dopo aver constatato che “non sussistono le condizioni interne per garantire la piena funzionalità della Procura generale” della Cassazione. La decisione è stata comunicata due giorni fa al Csm, al Ministero della Giustizia e ai colleghi della Procura generale.

“Ritengo necessario tutelare, con immediatezza, le delicate funzioni istituzionali affidate alla Procura Generale e la serena funzionalità dell’intero Ufficio senza recare al contempo pregiudizio alla necessità di difendermi, con piena libertà di azione e libero da ogni dovere istituzionale che mi deriva dalla carica, dalle ingiuste accuse che da più fronti in queste ultime settimane mi vengono mosse”, ha aggiunto il pg.

Fuzio, indagato a Perugia per rivelazione di segreto d’ufficio, dopo la conversazione intercettata dal trojan inserito nel cellulare di Luca Palamara, aveva comunicato la sua intenzione di andare in pensione con un anno di anticipo, il 20 novembre, ma ora ha deciso di anticipare il suo collocamento a riposo.

rif: https://www.quotidiano.net/cronaca/fuzio-palamara-caos-procure-1.4691736

Magistrati indagati, dal Csm sì al pensionamento anticipato del pg della Cassazione Riccardo Fuzio

Magistrati indagati, dal Csm sì al pensionamento anticipato del pg della Cassazione Riccardo Fuzio

Contestualmente alla decisione, il plenum ha bandito il concorso per nominare il successore di Fuzio, che lascerà ufficialmente l’incarico a partire dal 20 novembre, come ha comunicato lui stesso al capo dello Stato

L’era post Fuzio alla procura generale della Cassazione è ufficialmente iniziato. Il plenum del Consiglio superiore dellamagistratura ha accettato la richiesta di pensionamento anticipato del procuratore Riccardo Fuzio, coinvolto nello scandalo delle cene per pilotare le nomine alla guida delle procuredi mezza Italia e indagato per rivelazione di segreto perché ha rivelato a Luca Palamara alcuni dettagli del fascicolo per corruzione aperto a Perugia nei suoi confronti. Contestualmente alla decisione, il plenum ha bandito il concorso per nominare il successore di Fuzio, che lascerà ufficialmente l’incarico a partire dal 20 novembre, come ha comunicato lui stesso al capo dello Stato.

Caos Csm, da collegio disciplinare no alla ricusazione di Davigo e Ardita chiesta da Palamara

Il coinvolgimento di Fuzio nell’inchiesta di Perugia è diventato di dominio pubblico con la pubblicazione delle intercettazioni di un colloquio tra lui e l’ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati Luca Palamara. Ora in quella stessa inchiesta Fuzio è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio dopo l’esposto presentato da magistrati di diversi uffici giudiziari sulla base delle notizie di stampa. L’ipotesi da verificare è che avrebbe fornito a Palamara dettagli sull’indagine che lo riguardava. I tempi per la nomina del nuovo Pg non saranno strettissimi: le domande potranno essere presentate a partire dal 12 luglio e sino al 9 agosto. Diversi i nomi che circolano come possibili candidati alla successione di Fuzio. Tra gli altri il Pg di Roma Giovanni Salvi, che anche l’altra volta si era candidato, il Pg di Venezia Antonello Mura e gli avvocati generale in Cassazione Luigi SalvatoPietro Gaeta e Renato Finocchi Ghersi.

Il pg Fuzio indagato su denuncia dei colleghi Viaggi e doni a Palamara

Denunciato dai suoi stessi colleghi: Riccardo Fuzio, il procuratore generale della Cassazione che ha presentato giovedì le sue dimissioni dopo essere stato coinvolto nelle intercettazioni del «caso Palamara» ora è ufficialmente indagato per rivelazione di segreti d’ufficio da parte della Procura di Perugia. 

Singolare il meccanismo che ha portato all’apertura dell’indagine contro l’alto magistrato: a innescarla non è stata direttamente l’intercettazione della conversazione con Luca Palamara in cui il pg rivelava all’amico dettagli dell’indagine a suo carico, ma la raffica di denunce che magistrati di tutta Italia hanno fatto partire contro Fuzio dopo che le intercettazioni erano finite sui giornali. La confidenza, la contiguità del pg con Palamara (suo compagno di corrente) è parsa intollerabile a molte toghe.

A carico di Palamara, d’altronde, continuano a emergere dettagli incresciosi. Difficile, a questo punto, dire cosa sia più grave. Se per un magistrato sia più indecoroso farsi sistemare la casa dell’amante a spese di un imprenditore; o fare carriera nel sindacato delle toghe avendo come missione precisa quella di andare all’attacco di un politico, scatenando contro di lui tutta la potenza mediatica del partito dei giudici. Luca Palamara per non sbagliare ha fatto sia l’una che l’altra. Faceva mantenere la sua amica da Fabrizio Centofanti, businessman di area renziana, faceva carriera nell’Anm con un bersaglio nel mirino: Silvio Berlusconi.

Le intercettazioni sugli obiettivi politici di Palamara vengono pubblicate ieri dalla Verità e suscitano la comprensibile indignazione di esponenti del centrodestra che vedono confermati in pieno sospetti che si trascinano da anni. Il 10 maggio scorso Palamara racconta a un interlocutore non identificato come si arrivò nel 2008 alla sua nomina a presidente dell’Associazione nazionale magistrati, e in contemporanea a quella di Giuseppe Cascini di Magistratura democratica a segretario della stessa Anm. Fu l’alleanza tra le toghe di sinistra e quelle «centriste» di Unicost (la corrente di Palamara) a portare alla elezione della coppia, emarginando la destra di Magistratura Indipendente: «La mia spinta – dice Palamara – era nata all’epoca con Cascini mettendo da parte Mi perché Berlusconi e lì era chiaro che io dovevo andare contro Berlusconi e Magistratura indipendente non lo aveva fatto». Palamara mantenne la promessa e per tutto il suo mandato mise la battaglia contro il governo Berlusconi al primo posto della sua agenda.

Lo stesso Palamara che tuonava contro l’allora premier è quello che chiedeva e riceveva favori per migliaia di euro. Finora erano emersi i pagamenti da parte di Centofanti del viaggio a Dubai compiuto da Palamara con la sua amante Adele Attisani, e il pm si era giustificato sostenendo di avere chiesto all’amico di anticipare le spese per non utilizzare la propria carta di credito col rischio di farsi scoprire dalla moglie. Ora emerge che Palamara potrebbe avere ottenuto l’intervento di Centofanti anche per spese ben più rilevanti. Le fiamme gialle stanno infatti indagando sui lavori di ristrutturazione della casa romana della Attisani, realizzati da una ditta messa a disposizione proprio da Centofanti. L’importo dei lavori, per circa quarantamila euro, non risulta sia stato pagato. Una ipotesi degli inquirenti è che sia stato saldato direttamente da Centofanti; l’alternativa è che l’imprenditore abbia messo i costi del cantiere in carico ai lavori che in quello stesso periodo stava compiendo all’interno del palazzo di giustizia di Roma. La casa della Attisani, in tal caso, alla fine l’avrebbe pagata lo Stato.

Rif: http://www.ilgiornale.it/news/politica/pg-fuzio-indagato-su-denuncia-dei-colleghi-viaggi-e-doni-1721938.html

Pensione d’oro per punire il pm

Da una parte la condanna del sindaco di Milano Giuseppe Sala a sei mesi per un vizio di forma, dall’altra l’accompagnamento soft a una pensione più che d’oro dopo un brutto fatto di intercettazioni del procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio. 

Non c’è niente da fare, in tutte le fattorie gli animali sono uguali, ma ci sono animali più uguali degli altri. Ed è arrivato il momento che qualcuno ci spieghi il motivo per cui i magistrati debbano essere gli esponenti più puri di questa non proprio simpatica razza. Anche perché ad aiutarci c’è la cronaca che racconta di Sala punito per essere riuscito nel miracolo di rendere l’Expo un evento planetario mentre, proprio nelle stesse ore, Fuzio, scovato dalle intercettazioni a dialogare con il collega Luca Palamara, indagato per corruzione e che cerca di rubargli informazioni sull’inchiesta a suo carico, se la caverà con uno scivolo verso la pensione, semplicemente anticipata di un anno.

Uno è un reato e l’altro no, va subito precisato. Ma la pena per il comportamento di Fuzio comunque non è proprio così rigida, visto che l’ermellino, dopo aver riscosso l’emolumento più alto di tutta la pubblica amministrazione, passerà a riscuotere un assegno mensile di importo proporzionale. Non solo, perché la data del collocamento a riposo è stata fissata al prossimo 20 novembre, con la conseguenza che per tutti questi mesi al vertice di quello che non solo dovrebbe essere il santuario del diritto, ma anche il tempio dove il cittadino chiede di trovare la garanzia di una giustizia giusta, rimarrà un magistrato quantomeno gravato da un’ombra che rischia di turbare quel patto di legalità che nella società civile governa e benedice la comune convivenza. E come ci si potrà ancora fidare, dopo che lo stesso Sergio Mattarella, che del Consiglio superiore dalla magistratura è presidente, ha parlato di emersione di un «quadro sconcertante»?

Come si potrà ancora pensare che la legge è uguale per tutti, se amministratori di piccolo cabotaggio sono in galera (in galera) da mesi per farli parlare dopo aver probabilmente solo millantato lo spostamento di qualche decina di voti, mentre magistrati che dalle intercettazioni sembrano aver fatto strame della deontologia e dello stato di diritto, passeggiano tranquillamente per le città?

Sono ancora indagati, non ci sono ancora sentenze, risponderanno. Ma solo qualche mese fa l’onnipresente Piercamillo Davigo spiegava a giorni alterni da Floris o da Formigli che la pulizia nei partiti la devono fare i politici stessi dopo le intercettazioni e ancor prima dei processi. Perché nessuno affiderebbe il proprio figlio a un imputato di pedofilia anche senza bisogno di una sentenza di primo grado. Ecco, ora che il marcio (e che marcio) è finalmente venuto fuori anche nella casta con la toga, cosa aspetta Davigo, che del Csm è membro, a tornare in quegli studi tivù dai quali è sparito da un po’ di tempo, per chiedere alla sua privilegiata categoria di fare la stessa pulizia che pretendeva dai politici? Anche senza bisogno di sentenze, visto che le intercettazioni parlano chiaro. E i magistrati dovrebbero essere ancor più al di sopra di ogni sospetto dei politici. Perché non basta dire, come ha fatto il presidente Mattarella il 21 giugno di fronte a un Csm che oggi conta la bellezza di quattro membri dimessi e un autosospeso, che «da adesso si volta pagina». Prima gli italiani vorrebbero (se possibile) giustizia. Anche se si tratta di magistrati. Che in troppi casi la giustizia preferiscono esercitarla che rispettarla.

Rif: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/pensione-doro-punire-pm-1721921.html

Caos procure, il pg della Cassazione Riccardo Fuzio è ​indagato

Una nuova tegola si abbatte sul procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio

Dopo la richiesta di pensionamento anticipato, che lo porterà a lasciare la toga il prossimo novembre, l’alto magistrato è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Perugia per rivelazione di segreto d’ufficio. Al centro del fascicolo la conversazione intercettata tra il giudice e l’ex presidente Anm, Luca Palamara, che ora è indagato per corruzione.

Secondo quanto riporta l’agenzia LaPresse, la decisione dei magistrati umbri arriva in seguito a una raffica di esposti a carico di Fuzio in cui vengono ripercorsi il dialogo con Palamara “sull’esistenza di una indagine” a carico di quest’ultimo e la rivelazione “del contenuto di alcuni atti di detta indagine”. L’iscrizione nel registro degli indagati sarebbe quindi quasi un atto dovuto. Tramite l’avvocato Grazia Volo, il procuratore generale della Cassazione si è detto “a disposizione dell’autorità giudiziaria di Perugia, pronto a rendere qualunque chiarimento anche domani”. “Confidiamo che tutto si possa risolvere con il riconoscimento della sua buona fede – ha assicurato la legale – il pg è sicuro di non aver avuto alcun comportamento contro la legge”.

Il nuovo tassello sarà valutato anche dal Comitato direttivo centrale dell’Anm che è stato convocato per domani mattina al fine di valutare, tra le altre cose, se deferire Fuzio ai probiviri. La decisione sarà votata dall’assemblea ma il deferimento, che porterebbe poi alla sanzione massima dell’espulsione, è dato quasi per scontato dagli addetti ai lavori. Al sesto piano del Palazzaccio, sempre secondo l’agenzia LaPresse, i magistrati discuteranno anche delle regole per le elezioni suppletive dei membri mancanti del Consiglio superiore della magistratura che si terranno il prossimo ottobre. La linea dell’Anm è quella di avere più candidati e meno sponsor correntizi, per dare l’idea plastica di un cambio di rotta, dopo la “degenerazione” e il “carrierismo” a più riprese denunciati dal neopresidente Anm Luca Poniz. Il sindacato delle toghe starebbe valutando di aiutare i candidati indipendenti “pubblicizzando” con i propri mezzi i loro programmi “elettorali”.

Rif:http://www.ilgiornale.it/news/politica/caos-procure-pg-cassazione-riccardo-fuzio-indagato-1721912.html

Bufera procure, pg Fuzio indagato a Perugia per lʼincontro con Palamara

 procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Perugia. L’ipotesi di reato sarebbe rivelazione di segreto d’ufficio. E si riferirebbe all’incontro tra Fuzio e il pm romano Luca Palamara, indagato dalla procura di Perugia per corruzione.

Giovedì Fuzio si era recato al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per comunicargli la propria decisione di essere collocato a riposo anticipato, indicando come data il 20 novembre. In giornata sono partite diverse denunce contro il procuratore generale della Cassazione, da parte, tra gli altri, dei procuratori di Rimini, Davide Ercolani e Luca Bertuzzi, e del sostituto procuratore di Padova, Sergio Dini.

Negli atti i magistrati scrivono di aver appreso dalla stampa delle conversazioni tra Fuzio e l’ex consigliere Csm Luca Palamara, indagato per corruzione. “Emergerebbe che l’Alto Magistrato avrebbe discusso con Palamara di una indagine a suo carico aperta dalla Procura di Perugia, e che gli avrebbe rivelato alcuni atti di detta indagine”, hanno scritto gli autori degli esposti.

Lotti: “Nel Pd 2 pesi e 2 misure” – “Qualcuno, anche chi ha chiesto un mio passo indietro, ha detto che si tratta solo di una questione di opportunità politica. Dispiace constatare che quando membri del nostro partito hanno organizzato comitati per No al referendum costituzionale il livello di inopportunità politica aveva parametri diversi! Così come dispiace vedere che in altri casi ci siano stati due pesi e due misure”. Lo ha detto Luca Lotti aprendo a Montecatini Terme (Pistoia), la prima riunione di Base riformista.

Rif:https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/umbria/bufera-procure-pg-fuzio-indagato-a-perugia-per-l-incontro-con-palamara_3218525-201902a.shtml