
trojan utilizzati dalle Procure fanno una vittima eccellente: Luca Palamara, ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) e, fino al 2018, consigliere del Csm, oggi indagato per corruzione dalla procura di Perugia.
Si dovrebbero infatti a un malware inoculato nello smartphone del magistrato la maggior parte delle intercettazioni raccolte che in questi giorni sono pubblicate dai giornali.
Il funzionamento del malware è spiegato in un articolo di Vincenzo Iurillo e Virginia Della Sala pubblicato sul Fatto Quotidiano del 4 giugno: «È utilizzato per le intercettazioni, ma è super evoluto: può far ascoltare le telefonate ma raccogliere gli audio ambientali (tramite l’attivazione del microfono), i video tramite l’attivazione in remoto della telecamera, il tracciamento degli spostamenti tramite il Gps, la cronologia della navigazione online o la navigazione in diretta, registrare qualsiasi lettera digitata dalla tastiera e permettere di prendere il controllo totale del dispositivo. […] Inoltre, una particolare funzione permette a questi software di non essere rilevati dagli antivirus».
rif: https://www.startmag.it/innovazione/palamara-trojan-magistratopoli-spazzacorrotti/