Un ex pm di Salerno, avvocati e imprenditori arrestati: si ipotizza la corruzione

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AGI – Il suo nome era legato alla condanna nel 2014 del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per abuso d’ufficio. La sentenza di primo grado era stata poi superata dall’assoluzione in appello, pronuncia di secondo grado confermata in Cassazione. Ma Roberto Penna, 60 anni a settembre prossimo, da pm a Salerno si era conquistato ormai una fama di magistrato non prono ai poteri forti.

Destò qundi sorpresa una perquisizione del 14 luglio di un anno fa che lo coinvolse, così come coinvolse imprenditori legati a un consorzio con sede nel palazzo della prefettura salernitana, uno dei quali ex generale della Guardia di Finanza.

Oggi, l’inchiesta aperta a Napoli a gennaio 2021 dai pm Antonello Ardituro e Antonella Fratello, coordinata dall’aggiunto Giuseppe Lucantonio con il procuratore capo Giovanni Melillo, e affidata al Ros ha portato a 5 misure cautelari nei confronti di Penna, di Maria Gabriella Gallevi, avvocato del Foro di Salerno e sua compagna, e di Francesco Vorro, Umberto Inverso e Fabrizio Lisi (ex comandante della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza a L’Aquila), imprenditori soci di un consorzio.

Il plenum del Csm, in due sedute datate 6 e 7 dicembre scorso, nel frattempo, subito dopo le perquisizioni in diversi uffici e abitazioni alla ricerca di documentazione, aveva disposto il trasferimento in prevenzione del pm salernitano a Roma come magistrato di sorveglianza.

Penna, è l’ipotesi investigativa, in cambio di incarichi per Maria Gabriella Gallevi, avrebbe fornito agli imprenditori informazioni su procedimenti giudiziari che li riguardavano, anche fascicoli sul suo tavolo.

I tre soci, inoltre, contavano su di lui, per evitare provvedimenti prefettizi, avere in rapporti con un funzionario prefettizio ed entrare nella white list del Palazzo di Governo salernitano. Da qui, ipotesi di reato a vario titolo nei confronti dei cinque indagati per corruzione per l’esercizio delle funzioni, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità. Penna, attraverso il suo legale, si è sempre mostrato disposto a collaborare con gli inquirenti. A tutti gli indagati, il gip napoletano ha riconosciuto il beneficio dei domiciliari.

Rif: https://www.agi.it/cronaca/news/2022-02-09/corruzioni-arresti-ex-pm-salerno-avvocati-imprenditori-15552730/