Magistrati pugliesi corrotti, spunta noto pm. “Un animale. Per spaventarmi diceva di mandarmi la mafia garganica”

Si allarga e coinvolgerebbe anche importanti magistrati antimafia passati per Foggia, l’inchiesta sul “sistema Trani” che nelle scorse settimane ha svelato un giro di corruzione in atti giudiziari portando all’arresto dell’ex gip Michele Nardi – ritenuto dagli inquirenti l’ideatore della “macchina delle tangenti” – e dell’ex pm Antonio Savasta, quest’ultimo ai domiciliari.

Tutto è nato dalla denuncia dell’imprenditore di Corato, Flavio D’Introno il quale avrebbe versato mazzette ai magistrati per ‘aggiustare’ alcuni procedimenti giudiziari. La vicenda sarebbe incentrata su una serie di documenti riguardanti presunti episodi corruttivi commessi da magistrati che sono stati in servizio presso la commissione tributaria. Alcuni particolari, già svelati da Repubblica Bari, sono emersi durante l’incidente probatorio di D’Introno davanti al gip leccese, Giovanni Gallo.

“Dopo gli arresti e il mio interrogatorio del 2 febbraio ho ricevuto minacce da un altro magistrato – ha detto l’imprenditore – e per questo motivo ho presentato denuncia alla Procura di Bari”. Che non ha esitato a convocarlo e a farli mettere nero su bianco le pesanti dichiarazioni su quel personaggio che per spaventarlo avrebbe fatto riferimento alla mafia garganica. Si tratterebbe di un noto magistrato, esperto della faida del Gargano, presente per anni in provincia di Foggia e poi trasferito in altra città.

Barlettano che dall’estate scorsa è sostituto procuratore generale presso la Cassazione. Alcuni anni fa, è stato membro della commissione tributaria di Bari. Quella che ha annullato le cartelle esattoriali da 8 milioni dell’imprenditore di Corato, Flavio D’Introno.

Di tali minacce – si legge su Repubblica – l’imprenditore aveva parlato anche con lo stesso Savasta durante un colloquio a novembre, registrato e consegnato ai carabinieri e riportato nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Gallo. “Pure questo qua, che ti dice che ti manda la mafia garganica…”, diceva il pm. E D’Introno ribadiva: “Quello è proprio un animale”. (in alto, la Procura di Trani)

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