Sentenze pilotate, 32 anni di carcere per giudici corrotti e imprenditori

Trentadue anni di carcere e confische di beni per un valore complessivo di 290mila euro. Il gup Gennaro Mastrangelo nel pomeriggio di ieri ha emesso le condanne – in rito alternativo – per l’operazione Ground Zero che ha portato alla luce un giro di mazzette messo in piedi presso la commissione tributaria per «correggere» le sentenze di primo grado con il coinvolgimento di giudici compiacenti, funzionari corrotti ed imprenditori dal «soldo facile». Il giudice ci è andato giù duro, senza fare sconti a nessuno. Non si è fermato dinanzi alle pesanti richieste del pm Elena Guarino ma è andato oltre. È il caso dell’imprenditore Alfonso De Vivo: dinanzi alle richiesta di assoluzione del pm, il gup Mastrangelo ha emesso una sentenza di condanna di quattro anni e sei mesi di reclusione. Assolto Franco Spanò, il figlio del giudice per il quale il padre avrebbe chiesto un posto di lavoro presso un’azienda «cliente» della sua commissione. 
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Le pene più pesanti per i quattro «organizzatori» del giro d’affari: i due giudici e i due segretari delle commissioni per i quali è stata decretata anche l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Condanne che risultano per tutti ancora più «importanti» visto che c’è uno sconto di pena per il rito alternativo (abbreviato o patteggiamento). Sei anni, tre mesi e tre giorni per il giudice Fernando Spanò; quattro anni ed otto mesi per il suo collega Giuseppe De Camillis. Cinque anni, sei mesi e venti giorni per Salvatore Sammartino, uno dei due segretari; cinque anni quattro mesi e venti giorni per il collega Giuseppe Naimoli. Pena sospesa per l’imprenditore Antonio D’Ambrosi (un anno, nove mesi e dieci giorni). E ancora: oltre ad Alfonso De Vivo, condannato anche l’ex parlamentare Teodoro Tascone (quattro anni e due mesi) e la ditta Facomogas che dovrà pagare una pena amministrativa di 140mila euro come Aniello Russo (20mila euro). Per ciascuna contestazione emesse anche pene accessorie come la confisca di beni 60mila e 600 euro per il giudice Spanò; 88mila euro per Naimoli; 32mila e 500 euro per Sammartino; diecmila euro per De Camillis; 45mila per l’imprenditore Russo; 15mila per D’Ambrosi; 20mila per De Vivo; ventimila anche per la Facomogas. Sospensione condizionale per Cosimo Amoddio, Aniello Russo, Claudio Domeico Dusci. Il giudice Mastrangelo inoltre invia al pm gli atti relativamente alle posizioni di De Camillis, Criscuolo, Sammartino e Naimoli per un approfondimento di indagini e al giudice civile per la ripartizione delle provvisionale da centomila euro da suddividere tra D’Ambrosi, De Camillis, De Vivo, Naimoli, Sammartino, Spanò, Tascone e la Facomogas. Tutti gli altri indagati per la prima tranche dell’inchiesta – ricordiamo – sono già a processo.

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