Scandalo toghe, ora Palamara accusa Pignatone: «Mi disse lui che ero indagato»

Sempre peggio. Dopo settimane di intercettazioni, veleni e segreti che hanno scatenato il caos delle e nelle procure, il flusso di rivelazioni non cessa di sconquassare la Magistratura. Nell’interrogatorio reso il 30 maggio scorso ai pm di Perugia che lo indagano per corruzione, per i viaggi e i soggiorni all’estero che gli avrebbe pagato l’imprenditore Fabrizio Centofanti, il pm romano Luca Palamara ha puntato il dito contro il suo vecchio capo, l’ ex procuratore Giuseppe Pignatone. Lo rivela  il Fatto Quotidiano che pubblica stralci del verbale dell`interrogatorio. Palamara ha raccontato che nel novembre del 2017 Pignatone gli comunicò «in via riservata e amichevole che era stata trovata la ricevuta di un soggiorno in compagnia di Adele Attisani (una sua amica, ndr)»: l’aveva acquisita la Guardia di finanza in altre indagini in corso a Roma su Centofanti. E ha detto che non era solo lui ad avere rapporti con l’imprenditore che gli aveva presentato sua sorella: «La frequentazione riguardava anche il presidente della Corte dei Conti Raffaele Scutieri, persona stimata, con Pignatone e sua moglie, con ufficiali della Guardia di Finanza e dei carabinieri, giudici ordinari».

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