Olimpia, tra le intercettazioni l’ex giudice Lollo: io le sentenze le scrivo in 3 minuti e mezzo

giudice Lollo

elle carte dell’indagine Olimpia spunta anche il nome del giudice Antonio Lollo. L’ormai ex magistrato (che fu arrestato nell’ambito di un’inchesta di corruzione al Tribunale di Latina), è il cognato di Elena Lusena, essendo sposato con la sorella della dirigente comunale, Antonia Lusena.

Dalle intercettazioni il suo è un ruolo più che marginale ma comunque curioso. Lollo entra in scena in due circostanze, quando sequestrano la tribuna dello stadio Francioni e nella vicenda di Via Quarto, e in entrambe lui o la moglie parlano al telefono con Elena Lusena.

Quando viene sequestrata la Tribuna Ospiti del Francioni Elena Lusena è direttamente coinvolta in quanto responsabile degli impianti sportivi e nominata custode dal GIP. Il giudice Lollo si offre di intercedere per lei. Nelle conversazioni telefoniche si evince che Lollo ha già parlato con i magistrati coinvolti, e riferisce che il GIP (Giuseppe Cario) del caso non è intenzionato ad avere rapporti diretti con la Lusena.

“il GIP, lui non ti vuole parlare perché in fase di indagini dice giustamente non è opportuno, io non so la veste, non so niente, è chiaro che è estranea ai fatti, ma io questo non lo posso sapere a priori … faccio il Giudice, se domani mattina la incrimina o commette una cosa come faccio a parlargli ? Giustamente mi dice lui … è una questione che se la deve vedere con il pubblico ministero … qualunque istanza tu abbia da fare … autorizzazione, c**** e lazzi e quello che ti pare a te la fai al pubblico ministero, poi il PM la girerà al GIP … lo capisco il collega, lo capisco il collega, anche io avrei fatto la stessa cosa … certo perché la situazione è fluida, oggi sei custode, domani te indagano … perché crolla qualcosa … “, questo è quello che spiega Lollo alla cognata in una conversazione del 9 settembre 2014. E a proposito del PM Lollo dice a Elena Lusena: “.. poi magari me lo fai sapere … ci posso anche parlà” .

In una successiva conversazione, così Lollo spiega meglio la situazione e parla del collega, il giudice Cario.

“Volevo spiegarti il punto di vista di Cario che io non condivido … purtroppo non è che si può mettere la pistola in testa alle gente, Elena, amica mia, devi pure capirlo questo … il suo punto di vista è il seguente … riteneva l’inopportunità di sentirti ma non per la persona che sei, il nome o quello che fai, sia ben chiaro, perché la presentazione l’avevo fatto io quindi, è ovvio che non c’era nessuna riserva metnale sula tua competenza e onorabilità, ma per il fatto che comunque la scelta da un punto di vista sostanziale della tua persona, era stata fatta dal pubblico ministero sebbene la nomina formale dipendensse da lui, ma la scelta sostanziale l’aveva fatta il pubblico ministero, dice io non voglio intromettermi nelle relazioni che ci sono tra PM e custode nella gestione di una procedura come questa perché … non succede, ma un domani sto pubblico ministero che è un perfetto idiota, secondo me, cambia idea, la indaga, casca una transenna, na cosa … non perché debba avvenire questo, sia chiaro Elena eh … non è detto che questo deve avvenire, e questo non è il mio punto di vista, è il suo punto di vista, quindi relata refero … non è mia la paternità di questio giudizio, di questo pensiero, non voglio trovarmi in difficoltà con il pubblico miniseteor e con gli organi di polizia giudiziaria per aver paralto e convenuto con il custode una certa linea che poi debbo disattendere per un motivo che non dipende né da me né dal pubblico ministero né dal custode … fatto te che te devo dì… fà come te pare … cioè, è chiaro che questa è gente che c’ha paura pure dell’ombra del suo naso infatti Cario pe scrive na sentenza ci mette tre mesi e mezzo, io ci metto tre minuti e mezzo, lui ci mette tre mesi e mezzo … che cosa si va a dire ad una persona così? Purtroppo nulla amica mia… eh cara cognata”.

Insomma, è palese l’intercessione di Lollo e anche il parere dell’ex giudice nei confronti dei colleghi.

Il nome di Lollo spunta pure nel caso di Via Quarto, in particolare quando emerge che il costruttore Riccardo avrebbe ceduto al Comune un terreno che era già di proprietà pubblica per effetto di un esproprio conseguito nel 1980. Lollo il 18 gennaio 2015 telefona alla cognata Elena Lusena per sapere chi sono i notai coinvolti nella vicenda. Nel giro di pochi giorni Elena Lusena provvederà a fornire alla sorella Antonia, moglie del giudice, il nome dei tre notai. Appreso che i tre notai che hanno siglato gli atti in tre momenti diversi sono Corteggiani, Becchetti e Celeste, singolare il commento di Antonia Lusena: “So sempre loro Elenì”.

Non è ben chiaro dalle carte il motivo di tanto interesse sui nomi dei notai coinvolti nella vicenda di Via Quarto. Singolare invece come l’Indagine Olimpia sia talmente trasversale da arrivare perfino all’ex giudice Antonio Lollo, che sarà arrestato nel marzo 2015 per aver messo in piedi un sistema di corruzione che puntava a pilotare i fallimenti gestiti dal magistrato.

rif:https://www.latinaquotidiano.it/olimpia-tra-le-intercettazioni-lex-giudice-lollo/

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