La banca, il pm Rossi e la ministra. Cosa sta succedendo sul caso Etruria

Il magistrato di Arezzo accusato di aver mentito sull’inchiesta, il feroce attacco dell’opposizione e il contrattacco di Maria Elena Boschi. Cosa c’è da sapere su una storia di cui non si riesce a venire a capo  .

 scontro aperto sul caso Etruria. Con M5S sul piede di guerra, il pm di Arezzo che si difende dall’accusa di aver ‘mentito’ sulla nuova inchiesta che coinvolge il padre della Sottosegretaria Maria Elena Boschi e la stessa Boschi che annuncia querele e indica qual è il reale obiettivo degli ‘avversari’: “Qualcuno usa questa vicenda da due anni per attaccare me e il Pd”.

Il tesoriere dem, Francesco Bonifazi, mette in chiaro: “Noi non abbiamo paura delle strumentalizzazioni politiche. Noi vogliamo la verità, per le famiglie e per le piccole imprese colpite. Su questa cosa non facciamo sconti a nessuno: vogliamo andare fino in fondo e vedremo chi ha ragione”.

Che cosa è successo

La nuova bufera sulla vicenda Etruria scoppia dopo la notizia della nuova inchiesta che coinvolge il padre della Boschi, iscritto nel registro degli indagati per la vendita delle obbligazioni subordinate alla clientela retail di Banca Etruria. Nel mirino finisce la Procura di Arezzo: il pm Roberto Rossiera stato audito dalla commissione di inchiesta sulle Banche la scorsa settimana e ora viene accusato di aver “omesso parte della verita'”.

 Elena Maria Boschi (Agf)

Rossi si difende in una lettera inviata al presidente della commissione, Pier Ferdinando Casini: “Tutto quello che avevo da dire l’ho detto in commissione”, avrebbe spiegato nella missiva il pm. “Non ho nascosto nulla circa la posizione del consigliere Boschi in relazione alle domande che mi venivano poste” dalla Commissione parlamentare. “Le domande hanno riguardato i fatti in oggetto e non, in alcun modo, le persone iscritte nel registro degli indagati”, avrebbe aggiunto, secondo quanto riporta Repubblica.it. I primi a partire lancia in resta contro il Pd e il Pm Rossi sono i 5 Stelle: “Bisogna fare chiarezza”, tuona Carla Ruocco. Poi l’affondo sul blog di Beppe Grillo: “Il Pd prima usa le banche per coltivare potere e clientele. Poi, quando le ha definitivamente scassate, lascia sul lastrico i risparmiatori”. Insomma, “sono evidenti i conflitti di interesse dei governi Pd”.

Il lungo elenco di quelli che chiedono chiarezza

Ma non sono solo i Cinque Stelle a chiedere delucidazioni. Anche da Mdp arriva la richiesta che venga fatta chiarezza: “L’ufficio di presidenza della commissione dovrà affrontare seriamente e approfonditamente la questione – sottolineano Zoggia e Migliavacca – La commissione è un organismo di rilevanza istituzionale, con poteri e competenze stringenti che non si possono eludere. Non si può scherzare”.

Anche Sinistra italiana vuole vederci chiaro. Ma il presidente Casini ritiene che le spiegazioni rese dal pm Rossi siano convincenti: “La lettera odierna del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo, Roberto Rossi, fornisce una risposta chiara ed esauriente. Tutto il resto afferisce ai giudizi politici che ciascun Gruppo ha il diritto di formulare”.

Per approfondire leggi anche l’articolo sul Corriere della Sera

Il pm sulla graticola

In ogni caso, domani l’Ufficio di Presidenza della Commissione potrebbe discutere dell’ipotesi di riascoltare il pm. Nuova audizione che chiederà proprio il Pd, fa sapere il senatore Andrea Marcucci. Ma i pentastellati non mollano la presa e anzi rilanciano: “Boschi e Renzi devono andarsene”.

Nel tardo pomeriggio interviene Maria Elena Boschi e annuncia querele contro Ferruccio De Bortoli e altri giornalisti. Poi mette in chiaro: “Dal punto di vista politico il nostro comportamento è stato ineccepibile. Nessuno può negare questi due fatti: noi abbiamo commissariato e noi abbiamo lottato contro il sistema sbagliato delle vecchie banche popolari. Si utilizza la vicenda Banca Etruria per mettere in secondo piano le vere vicende, complicate, del sistema bancario italiano. Onestà intellettuale vorrebbe che si riconoscesse che questo atteggiamento è sbagliato e segue l’obiettivo della polemica politica, non della tutela dei risparmiatori”.

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Parole che non convincono il candidato premier dei pentastellati: sul pm Rossi “deciderà il Csm”, afferma Luigi Di Maio, che aggiunge: “Qui il caso è politico e come diciamo noi da due anni hanno fatto una legge per salvare la banca della Boschi e mandare sul lastrico i risparmiatori”.

Risponde la Sottosegretaria Boschi via twitter: “Il fuggitivo Di Maio anche oggi mi attacca su Etruria ma scappa dal confronto che gli ho proposto sul tema banche. Vorrebbe governare un paese e non regge un dibattito nel merito?”.

Il #fuggitivo Di Maio anche oggi mi attacca su #Etruria ma scappa dal confronto che gli ho proposto sul tema banche. Vorrebbe governare un Paese e non regge un dibattito nel merito? https://www.facebook.com/boschimariaelena/posts/1561818043905809 …1.34721:46 – 4 dic 2017Informazioni e privacy per gli annunci di Twitter1.120 utenti ne stanno parlando

Ma il Cinque Stelle Alessandro Di Battista rincara la dose: “Il procuratore di Arezzo ha la stessa credibilità della Boschi: zero! Un manipolo di renziani ha colpito i risparmiatori. La Boschi in Parlamento disse di non essersi mai occupata di banche. Ha mentito e deve andare a casa immediatamente!”. Per il capogruppo dem alla Camera, Ettore Rosato “i grillini usano le banche per attaccare il Pd. Ma quando si entra nel merito si capisce che c’è solo la volontà di sollevare polveroni”. 

rif:https://www.agi.it/politica/banca_etruriamaria_elena_boschi_cosa_succede-3200171/news/2017-12-05/

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