Il procuratore Gratteri ha detto che 400 magistrati sono corrotti Ho atteso tre mesi, possibile che nessuno voglia vederci chiaro?

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Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri da anni è impegnato in una dura azione di contrasto contro una delle più feroci mafie esistenti, la calabrese ‘ndrangheta. Vittima di una quantità di minacce e intimidazioni, vive una vita impossibile: movimenti limitati, l’«onere» di una sorveglianza che lo rende forse perfino più carcerato dei delinquenti che assicura alla giustizia. Spesso assume posizioni discutibili, ma questo è nell’ordine delle cose: ci mancherebbe che opinioni e comportamenti non possano essere passati al vaglio del confronto e della critica. Certi suoi atteggiamenti richiamano alla memoria il prefetto Cesare Mori, ma non per questo non si deve essere grati per quello che fa.

Non è su questo però che si vuole richiamare l’attenzione. Il 9 febbraio scorso il dottor Gratteri è ospite di In mezz’ora, la trasmissione curata e condotta da Lucia Annunziata. Dice cose di un certo peso, che neppure un radicale critico della magistratura ha adombrato; e infatti quelle affermazioni sono rilanciate dalle agenzie; tra l’altro:

«In magistratura c’è un problema di corruzione… Possiamo parlare del 6-7%, non di più… Grave, terribile, inimmaginabile, impensabile, anche perché guadagniamo bene. Io guadagno 7.200 euro al mese, si vive bene, quindi non c’è giustificazione, non è uno stato di necessità, non è il tizio che va a rubare al supermercato per fame. Si tratta di ingordigia…».

Ci si aspettava una reazione di qualche tipo, una sdegnata levata di scudi, oppure conferme o richieste di chiarimenti. Sono trascorsi tre mesi, un tempo sufficiente di attesa. Niente. Eppure come dice il dottor Gratteri, è cosa grave, terribile. Colpisce quel «non di più». Al mare magnum di internet abbiamo posto la seguente domanda: quanti sono i magistrati italiani? Varie fonti li quantificano tra i 7 e i 9 mila. Si prenda la cifra più bassa. Il 6-7% stimato dal dottor Gratteri corrisponde a circa 400-450 magistrati. Altro che «non di più». È cifra enorme.

Il dottor Gratteri non parla di multe non pagate o «bagatelle» simili, su cui non si dovrebbe comunque passar sopra trattandosi di magistrati; parla di «corruzione». Vale a dire: «condotta di un soggetto che in cambio di denaro oppure di altre utilità e/o vantaggi agisce contro i propri doveri ed obblighi». Art. 318 del Codice Penale: «Il Pubblico Ufficiale che, per l’esercizio della sua funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da uno a sei anni».

A questo punto, inevitabili le domande. Il Consiglio Superiore della Magistratura si è attivato per sapere se quanto dichiarato dal dottor Gratteri corrisponde a verità, su quale studio, statistica o informazione, si basa una così grave denuncia? Se non si è attivato, perché?

Analoga domanda al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Sì? No? In caso negativo, perché?

Ai parlamentari tutti, di maggioranza e di opposizione: nessuna «curiosità» da parte di nessuno? Anche una semplice interrogazione a risposta scritta. Oppure va bene così: che il 6-7% dei magistrati, «non di più», sia corrotto?

L’Associazione Nazionale dei Magistrati, infine. Risulta che circa il 90%dei magistrati sia iscritto all’Anm. Dunque una buona fetta di quel 6-7%. Anche a tutela di quella maggioranza che corrotta non è, niente da dire?

O la denuncia del dottor Gratteri ha un suo fondamento, e allora non la si può lasciare cadere; oppure si ritiene che le sue siano affermazioni senza fondamento; in questo caso, in qualche modo, ne dovrebbe rispondere. O no?

Rif: https://www.italiaoggi.it/news/il-procuratore-gratteri-ha-detto-che-400-magistrati-sono-corrotti-ho-atteso-tre-mesi-possibile-che-nessuno-2447412

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