Secondo il presidente dell’Unione Camere Penali Italiane, Gian Domenico Caiazza, bisogna «portare in parità il numero di membri togati e laici per spezzare il dominio delle correnti della magistratura».

È attesa per il Plenum straordinario al Consiglio Superiore della Magistraturaconvocato per stamattina, martedì 4 giugno, a Roma, dopo che una vera e propria bufera si è scatenata sulla magistratura. Al centro, la vicenda procure che ha coinvolto diversi magistrati, a partire da Luca Palamara, ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati e uomo forte di Unicost, la corrente centrista delle toghe, coinvolto nell’inchiesta di Perugia per presunta corruzione: per lui il Csm attiverà i probiviri. Una tempesta dimostrata anche dal fatto che nella serata del 3 giugno il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, è salito al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il Plenum del Csm dovrà prendere atto delle dimissioni del consigliere Luigi Spina, capogruppo di Unicost indagato a Perugia per favoreggiamento personale e rivelazione di segreto d’ufficio, dimessosi venerdì da Palazzo dei Marescialli. Secondo indiscrezioni, al momento la presenza del capo dello Stato – che per Costituzione è presidente di diritto del Csm – non è in programma contrariamente alle informazioni circolate nei giorni scorsi. «Ovviamente prescindiamo da ogni valutazione sui fatti di responsabilità penale ipotizzata a carico di questo o di quello», dice a Open il presidente dell’Unione Camere Penali Italiane Gian Domenico Caiazza. «Ma qui si scopre l’acqua calda».