Giustizia, l’assurda sentenza: il magistrato “turbato” può accedere agli atti che lo riguardano

“Non integra l’illecito disciplinare” si legge in una sentenza (ma ci sono molti precedenti) che riguarda un magistrato che aveva sfruttato la propria posizione per accedere alle carte di un processo che lo riguardava. Concesso perché era “turbato” dalla situazione.

Non finiscono mai di sorprendere i privilegi della magistratura italiana: questa volta tocca a Enrico Costa, Vicesegretario di Azione, svelarne altri. È la storia, pubblicata da Libero, di un magistrato che ha avuto modo, semplicemente, di recarsi in cancelleria del tribunale e di accedere alle carte di un processo che lo riguardava. Nelle motivazioni del giudice, il gesto del diretto interessato “non integra l’illecito”. Cioè non aggrava il carico penale pendente già presente. Questo perché il magistrato avrebbe agito in stato di “turbamento”: una condizione che secondo il giudice svincola l’imputato da qualsiasi responsabilità. Inoltre quest’ultimo si sarebbe impegnato a restituire le carte in questione. Tutto regolare insomma.

Rif: https://www.ilgiornaleditalia.it/news/cronaca/400977/giustizia-sentenza-magistrato-turbato.html

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