Csm di nuovo nella bufera per Palamara. Si dimette Marco Mancinetti di Unicost

Csm di nuovo nella bufera per Palamara. Si dimette Marco Mancinetti di Unicost

È il sesto consigliere costretto a lasciare il plenum di palazzo dei Marescialli. Il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi gli ha inviato un’incolpazione per i suoi rapporti con l’ex pm Palamara imputato a Perugia .

Il Csm riapre i battenti con il primo plenum dopo la pausa estiva e subito cade la prima, e pesante, tegola. Marco Mancinetti, consigliere togato di Unicost, viterbese, ex giudice per le indagini preliminari a piazzale Clodio, annuncia pubblicamente le sue dimissioni. Il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi ha aperto contro di lui un’azione disciplinare per via delle sue chat con l’ex pm Luca Palamara, imputato a Perugia per corruzione. L’ex presidente dell’Anm lo chiamava affettuosamente “ciccino”. Già in primavera, con il deposito delle carte, erano stati diffusi i suoi scambi di messaggi da cui risultava che Palamara si sarebbe interessato al figlio di Mancinetti per la sua ammissione con test alla facoltà di medicina dell’università cattolica del Buon Consiglio di Tirana in Albania, convenzionata con quella di Tor Vergata a Roma. 

Mancinetti è il sesto consigliere del Csm costretto alle dimissioni. Prima di lui, per l’incontro all’hotel Champagne di Roma con Palamara, e i Pd Luca Lotti e Cosimo Maria Ferri (ora deputato renziano) per influire sulla nomina del procuratore di Roma e spingere per l’attuale Pg di Firenze Viola, erano stati costretti a dimettersi Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli e Antonio Lepri di Magistratura indipendente, Gianluigi Morlini e Luigi Spina di Unicost. Tutti hanno già lasciato l’Anm per evitare di essere espulsi. Tutti sono destinatari di un’azione disciplinare e il processo davanti alla sezione disciplinare dello stesso Csm, partito a luglio, proseguirà la prossima settimana. Come quello di Palamara che riprende martedì. 

Le dimissioni di Mancinetti sono destinate a influire sugli equilibri delle correnti in lizza per le prossime elezioni del Csm che si svolgeranno tra il 18 e 20 ottobre per la prima volta in via telematica. Il 19 settembre invece si terrà un’assemblea generale dei giudici iscritti al sindacato sempre sul caso Palamara. 

Non solo: dopo quelle dell’anno scorso per coprire i consiglieri dimessi, sia giudici che pm, si potrebbe dover andare anche a una nuova elezione per il Csm – che scade nel 2022 – perché non ci sono più consiglieri non eletti nel 2018 quando è stato rinnovato l’intero consiglio. Anche se – come fanno notare al Csm – esistono però altri due consiglieri non eletti, frutto del voto suppletivo dell’anno scorso dell’8 e 9 dicembre, quando fu eletta Elisabetta Chinaglia di Area. Vi erano anche due non eletti, Pasquale Grasso, ex presidente dell’Anm di Magistratura indipendente, che poi si era dimesso dal sindacato dei giudici e dalla corrente a seguito delle polemiche seguite alla vicenda Palamara, e Silvia Corinaldesi di Unicost. Toccherà a questo punto al Quirinale decidere se andare a una nuova elezione oppure se utilizzare il non eletto Grasso.

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