Così il giudice Pagano aiutava il costruttore Rainone

Nel processo al giudice Mario Pagano, accusato di corruzione, si parla dei rapporti con l’imprenditore Eugenio Rainone. E spunta fuori l’incontro con un ex senatore del Pdl. Davanti al collegio C della IV sezione penale del tribunale di Napoli, è il giorno del controesame dell’ispettore Edoardo Napolitano. Autore di un’informativa sul presunto “sistema Pagano”, agli atti del processo, è un poliziotto in forza al nucleo di polizia giudiziaria della procura di Napoli. E al teste d’accusa si rivolgono i difensori di Pagano, gli avvocati Claudio Botti e Domenico Ciruzzi. Le pm Ida Frongillo e Celeste Carrano contestano a Pagano di essere il capo di una “cricca” della sezione civile del tribunale di Salerno. E quindi di aver pilotato sentenze in cambio di costosi regali e denaro, destinato alla Polisportiva Rocchese, di cui il giudice era tra i principali soci. Tra i presunti corruttori Eugenio Rainone, il costruttore del Crescent, alla sbarra in un processo parallelo. Nelle relazioni con Pagano «il gruppo Rainone aveva un peso economico importante. – dichiara l’ispettore Napolitano-. Dall’attività investigativa emerge che l’imprenditore andava una settimana sì e una no a casa del giudice. C’era un rapporto di amicizia, ma era anche a cause di interessi del Rainone». Nella ricostruzione, «i rapporti iniziano dal 2013, dal contenuto di un messaggio del 6 settembre di quell’anno è verosimile che si conoscano da non molto». Secondo l’accusa, Pagano ha talmente a cuore le sorti del costruttore, da recarsi a Roma per vedere un politico. Si tratta dell’ex senatore Rosario Giorgio Costa, eletto cinque volte in parlamento, l’ultima volta con il Popolo delle libertà. Costa, comunque, non risulta mai indagato nell’inchiesta. Il faccia a faccia avverrebbe nel settembre 2014, quando lui non è più a Palazzo Madama da quasi due anni. «Pagano vide Costa nell’interesse di Rainone – sostiene il testimone -, quell’incontro lo abbiamo ricostruito dalla sequenza di messaggi su Whatsapp. L’incontro con l’ex senatore ebbe esito positivo». L’ispettore precisa di averlo «dedotto nel momento in cui Pagano ha comunicato a Rainone, via messaggio, l’esito». Alla richiesta di dettagli, il poliziotto però aggiunge: «Non sappiamo nulla sull’oggetto dell’incontro». La difesa chiede al teste anche se, nelle indagini, vi siano approfondimenti sull’attività della polisportiva. Ad esempio, sul centinaio di ragazzi della scuola calcio, alcuni di famiglie disagiate, oppure sulla prima squadra. La risposta è tuttavia negativa. «Sapevamo comunque – chiarisce l’ispettore – che aveva anche finalità sociali». Al termine, l’avvocato Ciruzzi ritiene che «dal controesame emerge un pregiudizio significativo dell’accusa, molte cose non hanno rilevanza penale». La prossima udienza è fissata il 9 luglio, proseguendo la deposizione di Napolitano.

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