Toghe sporche, la Procura: “A Palamara 40mila euro per favorire una nomina”

E’ quanto scritto nel decreto della perquisizione disposta dalla Procura di Perugia nei confronti dell’attuale sostituto procuratore a piazzale Clodio, che avrebbe ricevuto il denaro per favorire la nomina di Giancarlo Longo a procuratore di Gela. La replica del pm: “Veleni della procura su di me, mai preso soldi o regali e mai fatto favori”

Toghe sporche, la Procura: "A Palamara 40mila euro per favorire una nomina"

ROMA. Il pm della procura di Roma, Luca Palamara, quando rivestiva il ruolo di componente del Csm avrebbe ricevuto 40 mila euro dagli avvocati Giuseppe Calafiore e Piero Amara per favorire la nomina di Giancarlo Longo a procuratore di Gela, non andata in porto. E’ quanto emerge dal decreto della perquisizione disposta dalla Procura di Perugia nei confronti dell’attuale sostituto procuratore a piazzale Clodio.

Negli atti si afferma che Palamara “quale componente del Csm riceveva da Calafiore e Amara la somma pari ad euro 40 mila per compiere un atto contrario ai doveri d’ufficio, ovvero agevolare e favorire il medesimo Longo (arrestato nel febbraio del 2018 nell’ambito dell’inchiesta su corruzione in atti giudiziari dalla Procura di Messina – ndr) nell’ambito della procedura di nomina a procuratore di Gela alla quale aveva preso parte Longo, ciò in violazione dei criteri di nomina e selezione”.
Rif: https://www.repubblica.it/cronaca/2019/05/30/news/toghe_sporche_a_palamara_40mila_euro_per_favorire_una_nomina-227584340/

Caso Palamara: siamo al “marasma senile”

l Fatto ha dato un grande spazio allo scandalo che per comodità chiameremo “Palamara” ma che in realtà coinvolge l’intero sistema giudiziario. Ed è comprensibile per l’importanza che hanno in uno Stato di diritto l’indipendenza e la credibilità della Magistratura che la nostra Costituzione, dopo l’esperienza fascista, volle indipendente da ogni altro potere. Per non farne però un organo lontano dalla società i nostri Padri costituenti vollero che il Csm, da cui dipendono “le assunzioni, le assegnazioni e i trasferimenti, le promozioni e i provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati”, fosse composto per due terzi da giudici ‘togati’, cioè da magistrati, e per un terzo dai cosiddetti ‘laici’ scelti dal Parlamento fra “professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati dopo quindici anni di esercizio”. Furono ingenui i nostri Padri costituenti perché non potevano immaginare la presa che i partiti avrebbero assunto nella società per cui questi stessi partiti immisero nel Csm ‘laici’ non per la loro esperienza in campo giudiziario ma per la loro dipendenza dall’una o dall’altra formazione politica. E questo è stato il primo tarlo che ha cominciato a corrodere la Magistratura italiana nell’era repubblicana.

Rif: https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2019/06/07/caso-palamara-siamo-al-marasma-senile/5237786/

Il posto alla Regione Lazio per la moglie di Palamara

Giovanna Remigi vinse un bando per dirigente “esterno” nell’ente guidato dal leader dem nel 2015 e ricoprì il ruolo per 30 mesi.

Il posto alla Regione Lazio per la moglie di Palamara

La moglie del pm Luca Palamara, Giovanna Remigi, è stata per quasi tre anni dirigente esterna della Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti. Un ruolo ricoperto dal 2015 al 2017 nell’ufficio staff del direttore Coordinamento del contenzioso nella Direzione Salute e Politiche Sociali alla cifra di 78.000 euro l’anno più retribuzione di risultato.

Prima di ottenere un contratto triennale all’Agenzia Italiana del Farmaco nel 2017, quando ministro della Salute del governo Renzi era Beatrice Lorenzin.

L’incarico è arrivato nel febbraio 2015, periodo in cui – secondo quanto riportato da L’Espresso – stando alle dichiarazioni dell’avvocato Giuseppe Calafiore sarebbero stati forti i legami fra il lobbista Fabrizio Centofanti e diversi esponenti della Regione Lazio, fra cui l’ex capo di Gabinetto di Zingaretti, Maurizio Venafro, dimessosi nel marzo 2015 in seguito all’inchiesta “Mondo di Mezzo” e condannato in Appello a 1 anno di carcere per turbativa d’asta. Centofanti, secondo i magistrati della Procura di Perugia, fra il 2015 e il 2017 avrebbe pagato a Palamara e a una sua amica alcuni soggiorni-vacanza, oltre a benefit di vario genere.

Rif: https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2019/06/07/il-posto-alla-regione-lazio-per-la-moglie-di-palamara/5237561/

Giornale di Brescia: Procuropoli, magistrati bresciani: «I coinvolti via dal Csm»

I magistrati bresciani si schierano contro i colleghi coinvolti nello scandalo che ha travolto il Consiglio superiore della magistratura. «Lascino il Csm i consiglieri che si sono autosospesi» è il messaggio che arriva al termine di una riunione fiume che si è tenuta nel pomeriggio di ieri a Palazzo di Giustizia. L’Anm di Brescia sposa così la linea nazionaledell’associazione magistrati. «Chi direttamente coinvolto nell’indagine di Perugia rassegni le immediate dimissioni dall’incarico istituzionale per il quale, evidentemente, non appare degno». Una presa di posizione che arriva dopo che da un’informativa della Guardia di Finanza si è saputo che nelle lunghe notti di trattative romane si parlava anche delle possibili pedine da spostare proprio a Brescia.

Palagiustizia, gli uffici giudiziari di via Lattanzio Gambara - © www.giornaledibrescia.it

Rif: https://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/procuropoli-magistrati-bresciani-i-coinvolti-via-dal-csm-1.3370798

Tiscali: Inchiesta Procure, ‘incontri in hotel per decidere le nomine’. Spunta anche Lotito. L’Anm chiede l dimissioni dei coinvolti

Vertici durante le cene o a casa: 7 giorni, dal 9 al 16 maggio, di “trattative per le nomine degli uffici giudiziari”, in particolare quelli di Roma, Perugia e Brescia.

Rif:https://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/bufera-procure-anm-dimisisoni/

Il Secolo: Caso Palamara, azzerare il Csm è ormai l’unica soluzione credibile

Più passano i giorni più le dimissioni dell’intero Csm sembrano l’unica, più logica e credibile soluzione. I veleni e i contorni sempre più cupi dello scandalo continuano ad intasare Palazzo dei Marescialli e inquietare la pubblica opinione. Che già di fiducia ne aveva poca nei togati.

Rif:https://www.secoloditalia.it/2019/06/inchiesta-csm-sempre-piu-evidente-la-necessita-di-azzerare-tutto/

Il Fatto: Caso Palamara, l’imputato Lotti parlava del futuro capo della Procura

Caso Palamara, l’imputato Lotti parlava del futuro capo della Procura
Luca Lotti

Il 9 maggio Luca Lotti, in compagnia del collega di partito Cosimo Ferri, discute con Luca Palamara e Luigi Spina del futuro della procura di Roma e della successione di Giuseppe Pignatone. I quattro non sanno che la Procura di Perugia, dopo aver inoculato un trojan nel telefono di Palamara, trasformandolo in una cimice…

Rif:https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2019/06/01/limputato-lotti-parlava-del-futuro-capo-della-procura/5224057/

Il Fatto: Magistrati indagati, Csm a pezzi. Ermini: “Emersi traffici venali e giochi di potere”. Cascini: “Vicenda simile alla P2”

Magistrati indagati, Csm a pezzi. Ermini: “Emersi traffici venali e giochi di potere”. Cascini: “Vicenda simile alla P2”
CSM

L’assemblea di Palazzo dei marescialli si apre con le autosospesioni di 4 consiglieri togati: Antonio Lepre e Corrado Cartoni, entrambi di Magistratura Indipendente, non indagati, avrebbero partecipato con Palamara a incontri con l’ex sottosegretario e Cosimo Ferri in cui si discuteva della nomina del procuratore di Roma. Morlini e Criscuoli hano fatto un passo indietro poco prima dell’inizio della riunione. Il vicepresidente: “Le nomine dei capi degli uffici giudiziari siano effettuate attraverso la rigorosa osservanza del criterio cronologico”. Alla fine approvato un documento all’unanimità: “Serve l’autoriforma”.

Rif: https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/06/04/magistrati-indagati-csm-a-pezzi-ermini-emersi-traffici-venali-e-giochi-di-potere-il-documento-serve-autoriforma/5230326/

Il Gazzettino: Palamara, quei viaggi pagati e l’anello per l’amica: ecco le carte. E spuntano gli incontri con i politici

Palamara, «per fortuna ho i miei angeli custodi». E spuntano gli incontri con i politici
Luca Palamara

Le fila le teneva da Palazzo dei Marescialli. Almeno per la procura di Perugia. L’accusa a Luca Palamara, consigliere uscente del Consiglio superiore della magistratura ed ex segretario dell’Anm, è quella di avere manovrato e gestito i dossier sui suoi colleghi, atti d’accusa e nomine, per interessi personali: soldi, viaggi e regali. Avrebbe messo a disposizione «la sua funzione di membro del Csm, favorendo nomine di capi degli uffici cui erano interessati gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore, che hanno patteggiato per corruzione in atti giudiziari in una tranche dell’inchiesta sulle sentenze comprate al consiglio di Stato.

Rif:https://www.ilgazzettino.it/italia/palamara_indagato_soldi_anello_amica_centofanti_ultime_notizie-4527021.html

La Stampa: “Gioielli, viaggi e 40 mila euro. Così Palamara pilotava nomine”

Luca Palamara

Le carte dell’inchiesta che coinvolge l’ex consigliere del Csm. Perquisiti uffici e abitazione.Dossier, esposti e inchieste stanno letteralmente avvelenando un clima già molto teso alla procura di Roma, ribattezzata da alcuni addetti ai lavori: il «porto dei veleni». Ultimo atto in ordine di tempo, una perquisizione a carico del pm Luca Palamara. La Guardia di Finanza è piombata a casa sua e negli uffici di piazzale Clodio in cerca di riscontri che possano avvalorare l’accusa di corruzione che gli viene contestata dai colleghi di Perugia. Nello stesso giorno sono arrivate le iscrizioni nel registro degli indagati di Luigi Spina, consigliere togato del Csm di Unicost, la stessa corrente a cui fa riferimento Palamara, e del pm romano Stefano Rocco Fava. Dagli atti emerge l’ interesse di Palamara «per la trattazione di un esposto che il dottor Fava aveva trasmesso al Csm», la cui notizia doveva rimanere «top secret».

Rif: https://www.lastampa.it/2019/05/31/italia/gioielli-viaggi-e-mila-euro-cos-palamara-pilotava-nomine-KhENZv6nPuqzuZDomYw6rL/pagina.html